Piscine e pozzi, oltre 400 controlli in Toscana

Sempre più frequenti i controlli dei Carabinieri Forestali su piscine e pozzi per il corretto utilizzo dell'acqua
Sempre più frequenti i controlli dei Carabinieri Forestali su piscine e pozzi per il corretto utilizzo dell’acqua (Foto Carabinieri Forestali)

FIRENZE – Stretta collaborazione tra Autorità Idrica Toscana (Ait) e i Carabinieri della Regione Forestale Toscana per la tutela delle risorse idriche del territorio. Nel 2023 sono stati oltre 400 i controlli dei Carabinieri sul corretto utilizzo dell’acqua potabile in piscine pubbliche e private. Nel 42,5 % dei casi sono state accertate irregolarità per il riempimento delle piscine stesse con acqua dell’acquedotto e/o da pozzi privati. 

Il punto della situazione è stato fatto in una conferenza stampa comune giovedì 7 marzo, cui hanno partecipato il Direttore generale di Ait Alessandro Mazzei e il generale di brigata Marina Marinelli, comandante della Regione Carabinieri Forestale Toscana. 

Siamo vicini alla primavera, periodo nel quale normalmente le piscine di strutture ricettive e abitazioni private vengono «riempite» in previsione dei primi arrivi estivi di turisti o proprietari. Il rispetto delle norme è quanto mai necessario – dicono i Carabinieri Forestali e Ait – perché se tutti operassero in modo arbitrario si potrebbero causare gravi difficoltà all’approvvigionamento idrico della popolazione.

Le irregolarità riscontrate più frequentemente dai militari dell’Arma in coordinamento con Ait riguardano i prelievi di acque sotterranee tramite pozzi in assenza di concessione dell’autorità competente. Come pure la mancata trasmissione delle letture del misuratore di prelievo, la mancata installazione di misuratore di prelievo acque pubbliche. Altre irregolarità si riferiscono alle piscine non svuotate annualmente (obbligo che riguarda in particolare le strutture ricettive); l’utilizzo del pubblico acquedotto per riempimento delle piscine a uso privato; i documenti delle piscine a servizio di struttura ricettiva non presenti (mancanza del registro autocontrollo e degli altri documenti di legge previsti).

COME EVITARE LE SANZIONI

Impegno particolare di Ait è comunque anche quello della prevenzione, attraverso l’informazione all’utente sul corretto utilizzo dell’acqua che, dall’acquedotto o da un pozzo privato, resta pur sempre un bene pubblico destinato alla comunità. «Attraverso le associazioni di categoria delle strutture turistico ricettive – ha detto Mazzei – vengono organizzati incontri su questi temi. Ma abbiamo attivato anche contatti diretti con gli operatori, promuovendo noi stessi incontri online webinar dove viene illustrato il corretto adempimento delle normative in materia». Informazioni sullo svolgimento di questi incontri si possono avere consultando direttamente il dettagliato sito www.autoritaidrica.toscana.it . 

Queste le irregolarità riscontrate più frequentemente dai Carabinieri Forestali. Prelievi di acque sotterranee tramite pozzi in assenza di concessione dell’Autorità competente, che comportano una sanzione da euro 8 mila a  50 mila euro.  Mancata trasmissione delle letture del misuratore di prelievo (o consumi stimati) delle acque pubbliche prelevate a mezzo pozzo (sanzione da 1,5 mila a 6 mila). Mancata installazione di misuratore di prelievo acque pubbliche: anche qui la stessa sanzione da 1,5 a 6 mila euro. Tutte non oblabili in misura ridotta. 

Il generale Marina Marinelli, comandante Carabinieri Forestali della Toscana con il Direttore Generale di Ait Alessandro Mazzei
Il generale Marina Marinelli, comandante Carabinieri Forestali della Toscana con il Direttore Generale di Ait Alessandro Mazzei
Sandro Addario

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