Osservatore Libero

Ritirato (dopo 76 anni) il diploma di laurea di Giovanni Spadolini

La Rettrice Alessandra Petrucci e il professor Cosimo Ceccuti all'Università degli Studi di Firenze con il diploma di laurea di Giovanni Spadolini
La Rettrice Alessandra Petrucci e il professor Cosimo Ceccuti all’Università degli Studi di Firenze con il diploma di laurea di Giovanni Spadolini

FIRENZE – Giovanni Spadolini non ritirò mai il suo diploma di laurea in Giurisprudenza conseguito, con 110 e lode, il 13 novembre 1947 a Firenze. I motivi non si sanno con esattezza ma certamente i pressanti impegni professionali in quel periodo non facile del dopoguerra hanno avuto la precedenza. Dopo 76 anni ci ha pensato la Rettrice dell’Università degli Studi di Firenze Alessandra Petrucci a «colmare» questo vuoto. La pergamena, recentemente ritrovata negli archivi dell’Ateneo, è stata ufficialmente consegnata venerdì 15 marzo alla Fondazione Spadolini Nuova Antologia, presieduta da Cosimo Ceccuti uno dei collaboratori più vicini a Giovanni Spadolini durante tutta la sua vita.  

La cerimonia si è svolta nell’aula magna del Rettorato dell’Università in piazza San Marco a Firenze, nell’ambito delle manifestazioni promosse per il centenario dell’Ateneo, alla cui inaugurazione lo scorso 8 febbraio aveva assistito il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. 

«Abbiamo ritenuto doveroso – ha detto la Rettrice – questo omaggio alla Fondazione Spadolini come segno di riconoscimento per una lunga e estremamente qualificata attività e per offrire l’opportunità di conservare, tra i tanti cimeli presenti nella villa di Pian dei Giullari, anche questa memoria tangibile di un percorso che è nato nella facoltà di via Laura, ha poi portato Giovanni Spadolini ai vertici della rappresentanza del nostro Stato. Sono personalmente lieta che questa pergamena trovi accoglienza nella sede della Fondazione, certa che verrà adeguatamente conservata e valorizzata».

«Per Spadolini pensando alle nuove generazioni di studiosi la parola chiave era servizio» ha detto Ceccuti.«Quando stava per andarsene – ha aggiunto non senza emozione – e io ero lì a prendere appunti su quello che avremmo dovuto fare dopo di lui, mi disse testualmente: ‘Non mi trasformare la villa di Pian dei Giullari in un museo ammuffito. Voglio che vengano i ragazzi, che leggano i libri che studiano, che conoscano il grande patrimonio di questa nostra grande nazione.  Tutto deve essere al servizio delle nuove generazioni di studiosi». «Spadolini – ha concluso – è stato un servitore dello Stato e delle istituzioni ma soprattutto un servitore della cultura». 

L’assessore Titta Meucci, a nome dell’amministrazione comunale di Firenze, ha ricordato il prestigio portato alla città dalla figura di Spadolini. Sono seguiti i saluti del presidente della Scuola di Scienze Politiche ‘Cesare Alfieri’ Carlo Sorrentino e della direttrice del Dipartimento di Scienze Giuridiche Irene Stolzi, dopo i quali si è svolto l’interessante convegno «L’impegno di una vita. Spadolini e l’Università».  Bernardo Sordi (Dipartimento di Scienze Giuridiche) è intervenuto su «La Facoltà di Giurisprudenza fra guerra e dopoguerra». Fulvio Conti (Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali – DSPS) ha trattato il tema «Spadolini dalla laurea al giornalismo». Gabriele Paolini (DSPS) ha parlato su «Spadolini e i corsi di Storia Contemporanea». Sandro Rogari, già preside della Facoltà Cesare Alfieri, ha portato un contributo sull’attività di «Spadolini Ministro della Pubblica Istruzione e dell’Università». Le conclusioni sono state affidate a Paolo Vincenzo Pedone, Presidente del Consiglio Universitario Nazionale – CUN, arrivato per l’occasione da Roma. 

Il diploma di laurea di Giovanni Spadolini mai ritirato dal 1947

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