Cos’è per il generale Vannacci il «politicamente corretto» (VIDEO)

Il generale Roberto Vannacci (a destra) intervistato da Daniele Scalea del Centro Studi Machiavelli
Il generale Roberto Vannacci (a destra) intervistato da Daniele Scalea del Centro Studi Machiavelli

FIRENZE – «Politicamente corretto significa corretto dalla politica». Politica non intesa come questo o quel partito, ma come ceto di potere. Un participio passato dunque, non un aggettivo come si vorrebbe far credere nell’uso sempre più frequente di questa espressione. Lo ha detto a Firenze il generale Roberto Vannacci venerdì 19 aprile durante un incontro pubblico di presentazione del suo secondo libro «Il coraggio vince». 

Vannacci precisa che la spiegazione non è sua ma del giornalista Francesco Borgonovo, che lui stesso condivide in pieno. E fa un esempio, «esagerato» precisa ma chiarificatore, prendendo in mano una biro. «Questa è una penna, tutti voi sapete che una penna. Tutti noi la chiamiamo penna. Poi viene il politico e dice: non è una penna, questa è una sedia». Alle naturali obiezioni, il «politico» comincia a prendere provvedimenti nei confronti di quelli che non si adeguano. «Poi passano gli anni – aggiunge Vannacci – ogni tanto qualcuno che continua a chiamarla penna e viene sanzionato. Nasce una nuova generazione che chiamerà sedia questa penna. Non la chiamerà più penna». 

La morale? «Adesso ho chiaramente esagerato – dice Vannacci al pubblico – però pensateci bene.  Perché non possiamo più chiamare nero una persona di colore? Chiamare una persona di colore non ha nulla di offensivo, anzi rappresenta una tinta cromatica tipica della pelle di quella persona. Eppure il politicamente corretto ha cambiato il significato di quella parola». 

Qui il passaggio integrale dell’intervento del generale Vannacci. L’incontro pubblico, promosso dal Centro Studi Machiavelli, riguardava la presentazione del libro «Il coraggio vince», la sua autobiografia da paracadutista incursore dell’Esercito. Fa seguito al suo primo libro «Il mondo al contrario», autopubblicato nell’agosto 2023, che tra critiche e consensi ha ottenuto un significativo record di vendite. 

Sandro Addario

Sandro Addario

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