FIRENZE – Giornata di forti emozioni alla Scuola Marescialli e Brigadieri Carabinieri per il giuramento collettivo e la consegna degli alamari ai giovani allievi del 13° Corso intitolato al Maresciallo Maggiore Felice Maritano medaglia d’oro al valor militare. Sono gli oltre 500 Acam (allievi carabinieri allievi marescialli) del primo anno di formazione, che venerdì 24 maggio hanno così sancito il loro ingresso nell’Arma. Circa un terzo sono donne. Si affiancano ai colleghi dello stesso 13° corso (comandato del tenente colonnello Francesco Panebianco) che hanno già prestato giuramento in quanto provenienti dalle file dell’Arma.
Fino dalle prime ore del mattino, centinaia di familiari arrivati da ogni parte d’Italia hanno atteso l’apertura dei cancelli della caserma Felice Maritano a Firenze Castello per non perdere neanche un minuto di una giornata così importante per il loro congiunto. Incuranti del sole e del caldo in aumento, tutti gli occhi erano puntati al centro del piazzale della caserma per tentare di individuare il «proprio» carabiniere, in mezzo ad un reggimento di quasi 1500 militari in alta uniforme, al comando del colonnello Cristiano Desideri.
GIURAMENTO E ALAMARI
Il momento più atteso è stato il giuramento di fedeltà alla Repubblica seguito dall’emozionante consegna degli alamari, segno distintivo del Carabiniere, che per tradizione vengono apposti sulla divisa del militare da parte di un familiare. Nel video in calce a questo articolo alcuni momenti di intensa commozione, puntualmente arrivata nonostante le prove in precedenza effettuate ma rapidamente superata da sorrisi di viva soddisfazione.
All’inizio della cerimonia, dopo gli onori resi al comandante delle Scuole dell’Arma generale di divisione Giuseppe La Gala, accolto dal comandante della Scuola Marescialli generale di divisione Pietro Oresta,una corona è stata deposta al cippo che ricorda tutti i Caduti. Tra le numerose autorità e ospiti presenti, ha preso quindi la parola il Sergente Maggiore Andrea Adorno, alpino paracadutista. Nel portare il saluto del Gruppo Medaglie d’oro al valor militare di cui fa parte (qui la motivazione), Adorno ha ricordato ai giovani allievi marescialli che «il coraggio non sai di averlo. Lo tiri fuori quando serve. Posso dirvi, e lo dico per esperienza, che quando vi troverete in difficoltà, saprete fare la scelta giusta. Metterete in pratica quello che questa scuola vi avrà insegnato e farete il possibile per difendere i vostri colleghi e il vostro paese».
Nel saluto rivolto ai «suoi» allievi, il generale Oresta ha prima ringraziato i loro familiari. «Siete genitori – ha detto – di talenti, non solo bravi ma i più bravi, perché espressione di una rigorosa selezione. Hanno saputo trasformare un desiderio in iniziativa, perseguendola con lucidità ed impegno». «Cercate di restare il più possibile come siete adesso, uniti e orgogliosi – ha detto rivolto agli allievi – rifuggite nella sterile ricerca di meriti esclusivi o prevalenti. Il valore collettivo è la somma delle individualità. Cogliete il nostro lavoro come una strada per la felicità, esaltate le vostre intelligenze ricordando che l’ignoranza è peggio della cattiveria».
Ha chiuso, come di prassi, la massima Autorità. Giurare di servire la Repubblica con disciplina e onore non è solo un adempimento previsto dalla Costituzione, ma – ha detto il generale La Gala – «per un carabiniere è la più intima delle promesse. Vuol dire essere pronti a sacrificare qualcosa di importante per noi, per servire la nostra comunità. Costituisce il solenne impegno a vivere diversamente la nostra quotidianità osservando limiti e regole non richiesti ai comuni cittadini in nome di un bene superiore costituito dalla sicurezza e dalla tranquillità del nostro prossimo». (Qui l’intervento integrale del Generale La Gala, comandante delle Scuole dell’Arma dei Carabinieri).