LUCCA – Il generale Roberto Vannacci (ora eletto parlamentare europeo) non diffamò l’atleta Paola Egonu né può essere ritenuto responsabile di discriminazione e odio razziale nei suoi confronti.
Lo ha deciso il Giudice per le Indagini Preliminari di Lucca Alessandro Dal Torrione, accogliendo la richiesta del Pubblico Ministero di archiviare il procedimento penale nei confronti di Vannacci, che era stato querelato dalla pallavolista Egonu, nata in Italia da genitori di origine nigeriana.
Il generale Vannacci – nel suo libro «Il mondo al contrario» pubblicato nell’agosto 2023 – aveva scritto, nel capitolo ‘La società multiculturale e multietnica’, che «anche se Paola Egonu è italiana di cittadinanza, è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità che si può invece scorgere in tutti gli affreschi, i quadri e le statue che dagli Etruschi sono giunti ai giorni nostri». Da qui la querela per diffamazione presentata contro Vannacci.
Nella sua ordinanza del 14 giugno 2024, il Gip Dal Torrione ritiene che la frase in cui viene citata la Egonu «può essere valutata come impropria e inopportuna, anche in merito al riferimento (che appare ingiustificato) ad una specifica persona, quella appunto della parte offesa, che legittimamente si è doluta di essere stata chiamata in causa». «Non risulta tuttavia emergere – scrive il Gip – un superamento del limite della continenza che possa dirsi indicativo della volontà, da parte dell’indagato, di offendere gratuitamente la reputazione della p.o., di denigrarla, di sminuirne li valore, di portare un attacco indebito alla persona».
Per questo motivo «il Giudice rigetta l’opposizione presentata dalla persona offesa (che si era opposta alla richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero n.d.r.) e decreta l’archiviazione del presente procedimento, ordinando la restituzione degli atti all’ufficio del pubblico ministero».