OCEANO PACIFICO – Arriverà a Tokyo con una bandiera in più la Nave Amerigo Vespucci, attesa nella capitale nipponica domenica 25 agosto. La bandiera è quella del nuovo Corso Okeanòs dell’Accademia Navale di Livorno «battezzato» durante la navigazione tra Honolulu e Tokyo, nel corso del suo viaggio intorno al mondo 2023-2025. Un evento salutato da un urlo a pieni polmoni in mezzo all’oceano Pacifico, martedì 20 agosto a +8 ore di differenza con l’Italia. Con una bandiera dallo sfondo blu (il colore del corso) e la raffigurazione di Okeanòs, issata sull’albero di maestra del Vespucci e che saluta il mare. L’annuncio della «nascita» è stato dato dalla Marina Militare con un post sui social.
CHI È OKEANÒS
Nella mitologia greca, Okeanòs (Oceano) è un titano, figlio di Urano (il cielo) e di Gea (la terra). Da lui ebbero origine tutte le acque della Terra. Una statua che rappresenta Okeanòs è anche al centro della Fontana di Trevi a Roma.
LA LUNGA ATTESA
È il momento tanto atteso dai 115 allievi (di cui 29 donne) della prima classe dei Corsi Normali dell’Accademia Navale (2023-2028), che all’inizio di Luglio 2024 si sono imbarcati a Los Angeles sull’ammiraglia delle navi scuola della Marina Militare, per svolgere la loro campagna d’istruzione estiva. Da ora in avanti non saranno più i «pivoli» della 1ª classe, ma gli «anziani» del 2° anno di un corso ben identificato. Un’appartenenza che li accumunerà per tutta la vita, indipendentemente dal rispettivo futuro professionale.
ALLIEVI IN «CONCLAVE» PER DUE GIORNI
Come vuole la tradizione in Marina da quasi 90 anni, sono proprio gli stessi allievi a scegliere in gran segreto nome e motto del corso, nonché a cucire materialmente la loro bandiera. Tutto comincia domenica 18 agosto, quasi in prossimità del Giappone. Dopo la quotidiana assemblea sul cassero di Nave Vespucci con il loro Comandante alla Classe, capitano di corvetta Mirco Forasacco, tutti gli allievi scendono nei locali di vita che normalmente ospitano la 3ª squadra, una delle tre in cui sono suddivisi i turni di servizio dell’equipaggio.
Chiuso il portello che separa quei locali dagli altri, inizia così un lungo «conclave» tra i soli allievi destinato a durare almeno due giorni e due notti. Gli argomenti da discutere e i compiti da svolgere non mancano certo. Impossibile (oltreché vietato) utilizzare Internet, gli unici mezzi a disposizione sono carta, penna e buona memoria. L’unico contatto con il personale di bordo avviene sempre attraverso il portello (aperto solo dall’esterno) giusto per il tempo necessario al passaggio del vitto. Il resto è vita in comunità non stop, dove si cementa lo spirito di squadra che da scelta diventa un passo obbligato. Dormire? È l’opzione meno importante per ragazzi di vent’anni. L’allenamento ai turni di guardia notturni e l’adrenalina di questi momenti aiutano a resistere.
L’ANNUNCIO
Dopo oltre 48 ore, arriva il momento tanto atteso. È martedì 20 agosto. Il capo corso, allievo Vincenzo Tortora, comunica l’esito del «conclave» al Comandante alla Classe. Siamo però ancora nella fase della «proposta», che deve essere vagliata dalla scala gerarchica fino al Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Enrico Credendino. Dalla sala radio del Vespucci parte un fonogramma urgente. La trepidazione sale ma ha breve durata. Rapidamente arriva la risposta positiva, accompagnata dagli auguri dei vertici della Marina. Il Corso Okeanòs è ufficialmente nato. Qui il messaggio del Capo di Stato Maggiore della Marina ammiraglio Credendino.
Gli allievi «sciamano» letteralmente sul ponte a centro nave. È il loro momento di festa. Ad attenderli c’è gran parte dell’equipaggio. Marinai che hanno già visto questo evento più volte, ma che per loro rappresenta sempre un coinvolgimento emotivo. Ancora di più per gli ufficiali, a cominciare dal Comandante del Vespucci, che nei giovani allievi in festa rivedono sé stessi al primo anno di Accademia, come in un mai dimenticato flashback.
PERCHÈ IL CORSO OKEANÒS È BLU
Perché la bandiera del corso Okeanòs è blu? Per tradizione i corsi dell’Accademia Navale hanno, a stretta rotazione, un colore diverso dal precedente e dal successivo. I colori sono quattro: blu, verde, grigio, amaranto. Una consuetudine che accomuna spiritualmente gli appartenenti ad un corso dello stesso colore, anche di generazioni diverse. E che porta goliardicamente a ironizzare sui corsi con un colore differente, ritenuti inferiori al proprio. È amaranto il corso Hurakan, che ha effettuato la propria campagna d’istruzione sul Vespucci da Genova al Brasile all’inizio del tour intorno al mondo 2023-2025. I successivi all’attuale Corso Okeanòs saranno rispettivamente verde e grigio. Per riprendere poi dal colore blu.
Per gli allievi di Okeanòs imbarcati sul Vespucci la campagna d’istruzione prosegue. Prossima tappa Tokio dal 25 al 30 agosto. Quindi Manila (dal 14 al 18 settembre) per puntare poi sull’Australia settentrionale. Tre continenti in poco più di tre mesi di navigazione. Arrivo il 4 ottobre a Darwin da dove rientreranno in Italia, con una significativa novità. È la spilla con il numero 2 sul colletto della divisa storica, il tanto atteso secondo anno di Accademia.
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8 agosto 2024